Sovraffollamento carcerario in Lombardia: oltre 8.000 detenuti e il 50% è tossicodipendente

Sovraffollamento del 29%, situazione critica che richiede interventi urgenti per garantire il reinserimento sociale e la riabilitazione dei detenuti

Milano – La situazione carceraria in Lombardia è caratterizzata da un grave sovraffollamento, con un numero di detenuti che supera la capienza massima delle strutture penitenziarie della regione. Secondo i dati emersi durante la seduta della commissione speciale Carceri della Lombardia, nel 2022 erano presenti 8.156 detenuti, di cui 382 donne e 7.774 uomini, mentre la capienza massima prevista è di 6.302 persone. Questo significa un sovraffollamento del 29,4%.

La droga in carcere

Tra i detenuti, si stima che il 50% sia tossicodipendente, un dato preoccupante che richiede un’attenzione particolare alle politiche di riabilitazione e reinserimento sociale. Inoltre, più del 40% dei detenuti ha un’età compresa tra i 30 e i 44 anni, e circa il 13% ha almeno due figli.

Nell’area dei minori, sono stati registrati 1.574 ragazzi, di cui 589 con un’età inferiore ai 18 anni. Questi numeri pongono l’accento sulla necessità di affrontare in modo adeguato il problema della delinquenza giovanile, garantendo interventi mirati e programmi di reinserimento appropriati per i giovani coinvolti nel sistema penale.

I minori

Per quanto riguarda le misure alternative alla detenzione, gli uffici di esecuzione penale esterna in Lombardia hanno monitorato 16.766 persone. La maggior parte di esse è sottoposta a misure alternative, come la detenzione domiciliare o la sorveglianza speciale, piuttosto che alla detenzione effettiva. Questo approccio mira a ridurre il sovraffollamento carcerario e ad adottare soluzioni più efficaci per la reinserimento sociale dei detenuti.

Nel corso del 2022, 196 minori e giovani adulti sono entrati nell’Istituto Penitenziario Beccaria, con una permanenza media di 75,2 giorni. Questi dati evidenziano la necessità di un intervento tempestivo per favorire il reinserimento dei giovani nel tessuto sociale e prevenire una futura recidiva.

Per affrontare queste problematiche, la commissione speciale Carceri della Lombardia ha lavorato per garantire il sostegno alle attività dei Centri diurni all’interno delle carceri. Grazie alle risorse provenienti dalla Cassa delle Ammende, sono stati attivati Centri diurni presso varie strutture carcerarie della regione. Queste iniziative offrono opportunità di formazione e riabilitazione per i detenuti, contribuendo a fornire loro una nuova prospettiva di vita e favorire la rieducazione e la reintegrazione sociale.

Alessia Villa, presidente della commissione speciale Carceri e rappresentante di Fratelli d’Italia (FdI), ha sottolineato l’importanza di sviluppare progetti concreti che forniscano competenze specifiche alle persone detenute. Questo tipo di approccio non solo restituirebbe dignità ai detenuti, ma offrirebbe loro una nuova prospettiva di vita, favorendo così la rieducazione e il reinserimento sociale.

 

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