Kosovo: continuano le tensioni al Nord. Kurti è disponibile a nuove elezioni

A Leposavic, l’auto del  ministro kosovaro Ljiburn Aljiu è stata bersagliata con vernice rossa

Pristina – Alta tensione stamane a Leposavic, uno dei tre Comuni del nord del Kosovo teatro da due settimane delle proteste dei serbi locali che contestano l’elezione di nuovi sindaci di etnia albanese. Come riferiscono i media, il ministro delle infrastrutture kosovaro Ljiburn Aljiu nelle prime ore del mattino quando era ancora molto scarso il numero dei dimostranti, è entrato nella sede del Municipio dove da due settimane si trova il nuovo sindaco albanese, entrato in coincidenza con l’inizio delle proteste a fine maggio e che da allora non esce per motivi di sicurezza.

Dopo circa mezz’ora il ministro ha lasciato l’edificio comunale, incontrando tuttavia la ferma protesta dei manifestanti, il cui numero era andato via via crescendo. L’auto sulla quale il ministro si è allontanato è stata bersagliata da uova e vernice rossa, ma l’episodio non ha visto la reazione della Polizia. La decisione del ministro, che è entrato nel Municipio nonostante la contrarietà dei militari della Kfor, è stata interpretata dai serbi come una nuova provocazione da parte del governo di Pristina, e l’episodio ha contribuito a riaccendere gli animi, attirando un gran numero di dimostranti davanti alla sede comunale.

Le truppe della Kfor presidiano le municipalità a maggioranza serba

La situazione tuttavia resta sotto controllo da parte di polizia e truppe Kfor, che presidiano ugualmente i Municipi di Zvecan e Zubin Potok, interessati anch’essi dalle proteste della locale popolazione serba. La situazione di persistente tensione interetnica nel nord del Kosovo è stata al centro di un incontro che il premier kosovaro Albin Kurti ha avuto stamane con gli ambasciatori dei Paesi del Quint – Usa, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia.

Kurti: si a nuove elezioni ma fine alle proteste

Il premier kosovaro Albin Kurti ha ribadito di essere favorevole a nuove elezioni locali nel nord del Kosovo, ma dovranno terminare le proteste dei cittadini serbi,  e essere puniti  gli apparteneti alle “bande criminali” serbe responsabili dei disordini e degli incidenti dei giorni scorsi.

A margine dell’incontro con gli ambasciatori del Quint (Usa, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia), Kurti ha detto di voler favorire una rapida de-escalation delle tensioni nei Comuni del nord a maggioranza serba teatro da due settimane delle dimostrazioni dei serbi che protestano per l’elezione di nuovi sindaci di etnia albanese. Le elezioni, ha sottolineato, dovranno svolgersi in una “atmosfera libera e democratica” auspicando un ritorno al dialogo tra Pristina e Belgrado, sotto l’egida Ue, con il rispetto degli accordi definiti.

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