Carabinieri del ROS: in manette 16 affiliati al clan Politi

Gli arrestati sono indagati per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, e rapina

Lecce – In data odierna il ROS, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Lecce e Milano, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di 16 soggetti presumibilmente legati al clan Politi, indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita aggravati ex art. 416 bis.

Il clan Politi

Le attività – con riferimento al clan “Politi”, attivo a Monteroni, Lecce, Arnesano, San Pietro in Lama, Novoli, Leverano, Porto Cesareo e Veglie – hanno consentito di ipotizzare la riorganizzazione del clan mafioso disarticolato con l’operazione del 2018 “Labirinto” del ROS , nel cui ambito era stato arrestato anche il capo clan Saulle Politi.

I rapporti con la ‘ndrangheta

Le indagini hanno messo in luce gli assetti organizzativi e l’esistenza di una cassa comune, dove confluivano i proventi illeciti che sarebbero stati utilizzati per il sostentamento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie, nonché finanziamento di attività imprenditoriali riconducibili al sodalizio, e i rapporti di Gabriele Tarantin, diventato reggente della cosca Politi nel 2019, con i capi di altri clan federati alla Sacra Corona Unita e con i vertici della cosca di ‘ndrangheta “Mammoliti-Fischiante”.

Sotto il profilo del condizionamento del tessuto economico, gli investigatori hanno messo in evidenza la propensione delle articolazioni mafiose a infiltrare le attività produttive locali, tra le quali i settori ittico, balneare e della ristorazione, ma anche la collaborazione con un cittadino albanese, intestatario di alcune aziende, indagato ma non arrestato, utilizzato per riciclare i il denaro sporco con l’emissione di fatture false.

La droga dal Sudamerica fornita dalla cosca Mammoliti-Fischiante

Quanto al traffico di stupefacenti sarebbe emersa l’operatività di Gabriele Tarantino che, anche tramite altri complici, avrebbe curato gli approvvigionamenti di stupefacente, cocaina, eroina, hashish e marijuana, destinato al mercato leccese, e che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca Mammoliti-Fischiante, attiva in Puglia e in altre regioni italiane e in diretti rapporti con fornitori Sud Americani e con narcotrafficanti internazionali.

Nel corso dell’operazione sono stati arrestati altri due soggetti trovati in possesso di circa 5 kg di cocaina e 300 mila euro in contanti.

 

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