Editoria, Renzi alla guida del Riformista

“Non lascio l’impegno in politica ma raddoppio”, ha detto il fondatore di Italia Viva

Roma – “Voglio essere chiaro e dire subito che non lascio. Anzi, raddoppio”.
Matteo Renzi annuncia nella sala conferenze della Stampa Estera, a Roma, una nuova svolta personale, tenuta riservata fino all’ultimo momento e resa nota in mattinata con un piccolo ‘blitz mediatico’: la nomina a direttore del Riformista, il quotidiano guidato da Piero Sansonetti che passa a curare il ritorno in edicola de l’Unità.

Un’operazione messa a punto dall’editore Alfredo Romeo, sulla quale lo stesso Renzi ha subito ironizzato dicendo al direttore uscente di “stare sereno”, mentre Sansonetti scherzava affermando a sua volta di essere stato “fatto fuori”.
Una volta dato l’annuncio, il leader Italia Viva ha tenuto a precisare che questo nuovo incarico non comporterà alcun passo indietro sul fronte parlamentare: continuerà a intervenire al Senato e a occuparsi delle questioni dell’agenda politica, assicura. Per sostenere questo punto di vista, Renzi ha citato Sergio Mattarella, che fu contemporaneamente parlamentare e direttore del Popolo, ai tempi organo della Dc, e Walter Veltroni all’Unità.

Quanto alla linea del Riformista ‘targato Renzi’, la sua identità “non sarà il sovranismo di Giorgia Meloni e nemmeno la linea politica che ha vinto il congresso del Pd con Elly Schlein, e nemmeno quella del M5s di Giuseppe Conte. Non c’e’ un legame con il Terzo polo – specifica l’ex presidente del Consiglio -. Il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra Riformista, e l’area del Pd che non si riconosce nella Schlein. La forza di un giornale sta in questa capacità di riuscire a offrire una verità. Tra i sovranisti e una sinistra radicale c’è un mondo, una maggioranza silenziosa, forse non è maggioranza, ma è sicuramente silenziosa”.

La novità, racconta sempre Renzi, è stata anticipata a due interlocutori privilegiati, la premier Giorgia Meloni e Carlo Calenda, leader designato del Terzo Polo di cui fa parte Renzi: “Meloni l’ho chiamata – ha detto Renzi -. È stata la prima a saperlo, Calenda mi è parso entusiasta”.
Renzi ha anche specificato che sarà formalmente direttore editoriale e che si tratta di un incarico almeno per ora con un definito orizzonte temporale, verosimilmente in attesa degli sviluppi dello scenario politico. “Sarò direttore per un anno. Poi – butta lì – vedremo che fare da grandi”.

Le prime dichiarazioni di Sansonetti, nuovo direttore de L’Unità

“C’era un vuoto, il centrosinistra non ha giornali, Romeo ha avuto l’idea geniale di chiedere a Matteo Renzi di dirigere il Riformista, e lui ha accettato. Almomento ci sono equilibri editoriali spostati a destra. Ora le cose cambiano, con due giornali importanti, come l’Unità e il Riformista. Faremo due giornali molto diversi”. Lo ha detto Piero Sansonetti nel corso della conferenza stampa l’annuncio del passaggio di consegne a Matteo Renzi.

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