Ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche: al via stamattina il processo in Corte d’Assise

In aula il video del pestaggio che ha immortalato gli ultimi istanti di Alika Ogorchukwu

Macerata – Si apre oggi il processo in Corte d’Assise, a Macerata, contro Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, il trentaduenne salernitano che il 29 luglio dello scorso anno uccise a mani nude Alika Ogorchukwu, un ambulante nigeriano di 39 anni, nel corso principale di Civitanova Marche (Macerata).

Alika aveva chiesto l’elemosina a Ferlazzo e alla sua compagna, che avevano rifiutato, l’ambulante aveva insistito, toccando il braccio di lei, poi si era allontanato. A quel punto Ferlazzo lo aveva rincorso e aggredito, prima colpendolo con la stampella che il nigeriano usava per camminare e poi salendo sopra di lui a cavalcioni e schiacciandogli il collo e la testa, per poi allontanarsi dopo avergli rubato il cellulare.

La difesa di Ferlazzo, che è stata sottoposto a perizia psichiatrica, aveva chiesto il rito abbreviato ritenendo che il reato potesse essere derubricato da omicidio volontario aggravato (per il quale è impossibile richiedere il rito alternativo) a omicidio preterintenzionale. Il primo marzo scorso il gip Claudio Bonifazi ha rigettato l’istanza del difensore, sarà il dibattimento a far emergere eventualmente elementi a sostegno della tesi della difesa.

In aula il video del pestaggio

Le prima udienza per l’omicidio di Alika Ogorchukwu si è incentrata sulla proiezione dei video in cui si vede la colluttazione che ha portato alla morte dell’uomo. E davanti ai giudici della Corte d’Assise di Macerata – presidente di sezione Roberto Evangelisti – si è seduta in qualità di parte civile, anche la moglie di Alika, Charity Oriachi, che più volte è scoppiata in lacrime davanti alle immagini che hanno ripreso gli ultimi istanti di vita di suo marito.
I giudici hanno ammesso la costituzione di parte civile anche di quattro cognati dell’ambulante ucciso, mentre hanno rigettato la richiesta dell’Associazione dei Migranti Nigeriani nelle Marche.

“Stamani sono stati ascoltati dal pm Claudio Rastrelli, l’ispettore De Renzis e un altro agente della polizia che intervennero il giorno della tragica aggressione, in particolare De Renzis ha guidato la visione delle immagini immortalate dal sistema di video sorveglianza della città di Civitanova, sia quelle riprese dai telefonini dei passanti”, ha raccontato l’avvocato della moglie di Alika, Francesco Mantella. “Immagini che per la prima volta venivano viste dalla mia assistita che ne è rimasta particolarmente scossa”, ha aggiunto il legale.

Ferlazzo, difeso dall’avvocatessa Roberta Bizzarri, è apparso particolarmente provato. La prossima udienza è fissata subito dopo le festività pasquali, il 12 aprile alle ore 12, quando saranno ascoltati altri testimoni.

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