“Maman” nigeriana estradata in Italia, schiavizzava le ragazze per farle prostituire

Era inserita nella lista dei cento latitanti più pericolosi. L’aguzzina era latitante da 13 anni

Roma – Termina con l’arrivo all’aeroporto italiano di Roma Ciampino la lunga latitanza di Jeff Joy, una donna 48enne nigeriana, ricercata dal 2010 anche in campo internazionale con “red notice” per i reati di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione, condannata in via definitiva alla pena di tredici anni.

Jeff Joy, è una delle poche donne inserite nell’elenco dei 100 latitanti pericolosi, redatto dal Gruppo Integrato Interforze per la Ricerca dei Latitanti della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, come  esponente di spicco della mafia nigeriana, cosiddetta black mafia, che per la sua pericolosità e la rete internazionale su cui opera è considerata una delle organizzazioni criminali emergenti più potenti al mondo, tanto da essere oggetto di un monitoraggio capillare in ogni Paese da parte del Segretariato Generale Interpol.

Da quanto risulta dalle indagini svolte dal 2006 al 2007 dalla Squadra Mobile di Ancona, Jeff Joy, aveva un ruolo di primo piano nel favorire l’arrivo in Italia, Olanda e Spagna, di ragazze nigeriane che venivano avviate alla prostituzione con l’uso di violenze e minacce di ogni genere, estese anche ai familiari rimasti in patria.

Il 4 giugno 2022, la latitante è stata tratta in arresto in Nigeria dai locali servizi di intelligence – Department of State Services (DSS) – in esecuzione della red notice emessa dall’Italia, al termine di un’intensa attività di ricerca svolta anche con missioni in Nigeria da parte di funzionari del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).

 

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