Sicurezza sul lavoro: nel primo mese del 2023 si contano già 43 vittime

Sul podio dell’insicurezza in zona rossa ci sono: Umbria, Marche, Puglia, Lombardia e Piemonte

“Anche nel primo mese dell’anno l’emergenza rimane e la situazione è sempre allarmante. Nonostante l’Italia sia per buona parte in zona bianca, il numero delle vittime è pressoché identico a gennaio del 2022. Ma ciò che maggiormente colpisce in questa nostra mappatura è l’incidenza di mortalità dei giovanissimi lavoratori. Quelli che hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni: più di quattro volte superiore a quella dei colleghi trentenni, quarantenni e più che tripla rispetto ai cinquantenni”.

È questo il primo commento dell’anno di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. Un’analisi, la sua, che prescinde dai numeri e che vede nell’incidenza il vero indicatore di rischio per i lavoratori del nostro Paese.

Nel dettaglio dell’indagine dell’Osservatorio, si scopre che l’incidenza di mortalità minima viene rilevata tra i 35 e i 44 anni, (pari a 0,4 infortuni per milione di occupati), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza arriva a 4 infortuni mortali ogni milione di occupati, superata solo dai lavoratori ultrasessantacinquenni a 4,3 infortuni per milione di occupati.

Altrettanto significativo il dato relativo agli stranieri deceduti in occasione di lavoro: sono 8 su 34 in totale. Anche qui l’analisi sull’incidenza infortunistica svela chiaramente come gli stranieri abbiano un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani. Gli stranieri infatti registrano 3,5 morti ogni milione di occupati, contro l’1,3 degli italiani, che perdono la vita durante il lavoro, ogni milione di occupati.

Sempre in cima alla graduatoria con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro è –inevitabilmente a livello statistico – la regione con la più alta popolazione lavorativa d’Italia, cioè la Lombardia (10). Seguono: Piemonte (4), Veneto, Marche e Puglia (3), Umbria, Toscana, Campania ed Emilia Romagna (2), Sardegna, Sicilia e Lazio (1).

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