Processo Ruby Ter, Berlusconi assolto con formula piena

ll commento di Federico Cecconi, legale di Berlusconi: “Un’assoluzione con la formula più ampia e piena possibile. Non posso che esserne enormemente soddisfatto. Tre su tre.”

Milano – Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione nel processo Ruby Ter “perché il fatto non sussiste”. Dopo due ore di camera di consiglio, i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano Marco Tremolada (presidente), Mauro Gallina e Silvana Pucci, hanno letto il dispositivo della sentenza in aula bunker a San Vittore.

Attese le motivazioni e il deposito della sentenza entro 90 giorni. La Procura di Milano, rappresentata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal sostituto procuratore Luca Gaglio, chiedeva per il leader di Forza Italia la condanna a 6 anni di reclusione e la confisca di 10.846.123 euro

 Ruby Ter: De Magistris, leggere le motivazioni per capire il ragionamento dei giudici

“L’assoluzione è netta nella formula. È necessario però leggere le motivazioni della sentenza per capire il ragionamento dei giudici. Perchè ad esempio, di fronte a fatti che appaiono oggettivi ed evidenti quali le utilità varie trasferite da Berlusconi alle ragazze coinvolte, il Tribunale non abbia ritenuto sussistere la prova dei reati contestati dai pubblici ministeri che avevano chiesto la condanna a sei anni”.

Il magistrato ha poi proseguito nel suo tentativo di di spiegare la sentenza: “Ci potrebbero essere ragioni di natura formale – sottolinea – come la ritenuta inutilizzabilità di atti del procedimento, ad esempio perchè le ragazze andavano sentite durante le indagini preliminari come indagate e non come persone informate sui fatti.

Sta di fatto che il combinato disposto di più assoluzioni in procedimenti collegati, per fatti oggettivi di evidente disvalore, dimostra ancora una volta l’abilità di Silvio Berlusconi. Poi può anche accadere – conclude De Magistris – che non tutto quello che è indegno sia anche reato. Dal panpenalismo al vittimismo ci può essere un battito d’ali di farfalle”.

 Le dichiarazioni di Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio

“Se tutto si basa su una lettura dei fatti nella quale dei soggetti testimoni pubblici ufficiali hanno ricevuto dei pagamenti per testimoniare il falso ma questo ruolo poi non viene riconosciuto, non viene confermato, è una questione squisitamente giuridica”, ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, facendo riferimento alle motivazioni del verdetto, tra l’altro anticipate nella sostanza dal Tribunale con una nota.

“Non c’è amarezza, noi abbiamo lavorato con profonda convinzione, mettendoci tutto l’impegno possibile, le prove dal nostro punto di vista, che vedeva il ruolo come testi delle giovani, conducevano senza dubbio alcuno al fatto che ci fossero fatti di corruzione, elemento che manteniamo, la lettura nostra continua ad essere questa. Loro hanno mentito, è accertato con due sentenze passate in giudicato, questo è il presupposto, poi il tema è squisitamente giuridico: se hanno mentito nella veste di testi o di soggetti che avrebbero dovuto avere un’altra qualifica, che non sarebbero stati tenuti a dire la verità.

Ruby Ter: applausi dei senatori di FI al Cavaliere

Alla ripresa dell’aula del Senato , al lavoro sul decreto Milleproroghe, e su autorizzazione del presidente La Russa, la capogruppo di Forza Italia, Licia Ronzulli ha espresso a nome del gruppo la “grandissima soddisfazione” per la sentenza di assoluzione nei confronti di Silvio Berlusconi per il processo Ruby Ter “perchè il fatto non sussiste”.

I senatori azzurri si sono alzati allora in piedi e hanno applaudito. Ronzulli ha aggiunto che è stata “una gogna mediatica, giudiziaria e politica che richiede ora una profonda e strutturale riforma della giustizia per la tutela di tutti, dico tutti, i cittadini anche quelli che non hanno le possibilità e gli strumenti per difendersi”.

La sentenza

 Oltre a Silvio Berlusconi e Karim El Marough il Tribunale di Milano (collegio Tremolada-Gallina-Pucci) ha assolto anche con la formula “del fatto non sussiste” le cosiddette ex “olgettine” dalle accuse di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.  I giudici hanno scagionato con formula piena anche Luca Giuliante, ex legale di Ruby, (4 anni) e Luca Risso, a cui era contestato anche il riciclaggio, (6 anni e mezzo) dall’ipotesi di essere stati corrotti dall’ex presidente del Consiglio.

 

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