Scena del crimine, a Genova un corso per imparare le tecniche di investigazione sul luogo del delitto

Il percorso formativo è promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’UniGe e dalla Polizia di Stato

Genova – L’obiettivo è quello di fornire ai corsisti gli strumenti pratici per orientarsi sulla scena del crimine. Per realizzarlo, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’UniGe e la Polizia di Stato hanno messo a punto un programma di lezioni e laboratori che dura sei mesi e che si potranno frequentare anche on line.
Ce lo spiega Rachele Selvaggia De Stefanis, avvocato, tutor didattico e docente di Procedura penale di questa quinta edizione del corso “Criminalistica. Analisi della scena del crimine”.

A fare lezione ci saranno i consulenti che hanno risolto i casi di nera più intricati: da Francesco Ventura, medico legale e patologo forense, a Stefano Vanin, entomologo forense che ha indagato sui delitti di Melania Rea ed Elisa Claps.
E poi Marina Baldi, genetista forense, anche lei impegnata nella risoluzione di casi complessi come il delitto di Pordenone, e Rosa Maria Di Maggio, geologa forense che collaborò all’identificazione del covo di Osama Bin Laden, nel 2011. E ancora: due procuratori, Chiara Canepa e Gabriella Dotto, e i profiler Alfredo Verde e Francesca De Rinaldis, esperti di psicologia di serial killer e sex offender.

Polizia scientifica, medici legali, docenti universitari e altri esperti insegneranno come fotografare la scena del crimine, come si repertano gli oggetti, come si rilevano le impronte e si prelevano i campioni di materiale biologico per l’analisi del DNA, come si ispeziona un cadavere e come si usa il luminol.
128 ore di teoria spalmate su due moduli fino all’esame finale, concentrato in un week-end, che prevede la presentazione di una tesina dal taglio pratico.

Un corso innovativo al quale è possibile iscriversi entro le 12 del 12 dicembre prossimo (guarda QUI). È sufficiente un diploma di scuola superiore.
Gli interessati possono chiedere informazioni all’avvocato De Stefanis (avv.racheledestefanis@gmail.com), o alla responsabile del Dipartimento di Giurisprudenza, la professoressa Antonella Madeo (madeo@unige.it).

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.