In carcere boss di spicco del clan dei casalesi con l’accusa di riciclaggio e associazione di tipo mafioso

Nel 2019, il boss appena scarcerato chiese un incontro con gli imprenditori per tornare subito in affari e recuperare i crediti

Napoli – Nell’ambito di un’indagine coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, personale della Direzione Investigativa Antimafia, nella mattinata odierna ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di due persone accusate dei reati di associazione di tipo mafioso,  intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed autoriciclaggio, questi ultimi aggravati dalla finalità e modalità mafiose.

Il provvedimento, frutto delle attività d’indagine coordinate dalla D.D.A di Napoli, è indice dell’attività del clan dei casalesi nella gestione degli appalti pubblici, di cui uno dei soggetti colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere, è un referente di spicco.

N. S., uno dei due arrestati, tra l’altro, pubblicizzò attraverso una telefonata anonima alla stampa, il suo ritorno sul territorio casertano dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel 2019.

Il boss dei casalesi, a seguito della scarcerazione, “convocava” vari imprenditori considerati tutti, a vario titolo, soggetti che beneficiavano di un accordo economico criminale con il clan, ottenendo forniture di materiali edili o esecuzione di appalti pubblici, oppure soggetti che avevano usufruito di somme di denaro consegnate in passato e delle quali richiedeva la restituzione.

Inoltre, le attività investigative hanno consentito di accertare la riconducibilità in capo all’indagato di una società attiva nel settore degli appalti pubblici, intestata a un prestanome, anche lui finito in manette. La società costituita si occupava di lavori edili con la pubblica amministrazione mediante contratti di avvalimento non avendo attestazioni SOA, essendo l’azienda di nuova costituzione.

Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari  sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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