Macedonia del Nord, scontri a Skopje: no alla proposta francese di sblocco dei negoziati di adesione

L’opposizione respinge la mediazione con la Bulgaria per il negoziato Ue

Skopje – Tensione e scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi si sono registrati in serata a Skopje dove, per il terzo giorno consecutivo, le opposizioni hanno protestato contro la nuova proposta francese per il superamento del veto bulgaro e l’inizio del negoziato Ue con la Macedonia del Nord.
Hristijan Mickoski, leader del partito conservatore Vmro-Dpmne che è la principale forza di opposizione del Paese, aveva lanciato un appello a scendere in piazza alla vigilia della visita a Skopje del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. La visita, prevista per domani, dovrebbe ottenere il sì del governo alla bozza di compromesso tra Macedonia del Nord e Bulgaria proposta dalla presidenza francese. L’ultimo atto di Emmanuel Macron da presidente del Consiglio dell’Ue.

Con lo slogan ‘Ultimatum – No, grazie’, i manifestanti hanno assediato la sede del governo, bersagliata da un fitto lancio di sassi, petardi, e uova. Dopo che gruppi di facinorosi hanno sfondato la barriera protettiva intorno all’edificio, la polizia è intervenuta energicamente respingendo i dimostranti e formando un massiccio cordone a difesa della sede del governo. ‘Dimissioni, dimissioni’, ‘Macedonia non del Nord ma solo e sempre Macedonia’ – hanno scandito a lungo i manifestanti, ai quali si e’ rivolto tra gli altri Lambe Alabakovski, noto cantante pop macedone, che nelle scorse settimane era stato arrestato, e poi rilasciato, dopo aver confessato di essere stato lui ad appiccare il fuoco al Centro culturale bulgaro di Bitola (sud della Macedonia del Nord). Un episodio che aveva suscitato la dura protesta di Sofia e un ulteriore irrigidimento nel blocco sull’avvio del negoziato di adesione di Skopje alla Ue. Oggi Alabakovski (34 anni) ha intonato l’inno nazionale macedone davanti alla sede del governo, dando fuoco a un foglio con la scritta ‘proposta francese’.
In serata i contestatori si sono trasferiti davanti al parlamento proseguendo la protesta a fronte di un massiccio schieramento di polizia.

Nei giorni scorsi, in concomitanza con l’ultimo vertice europeo a Bruxelles, il parlamento bulgaro aveva detto sì a una prima proposta francese di mediazione nella disputa con Skopje, togliendo al tempo stesso il veto sull’avvio del negoziato Ue con il Paese vicino.
Una proposta che era stata definita ‘inaccettabile’ dal premier macedone, Dimitar Kovacevski. Una nuova proposta modificata presentata da Parigi nell’ultimo giorno della sua presidenza Ue aveva invece convinto il governo di Skopje, secondo cui in tale nuova proposta sarebbero state accettate le osservazioni della parte macedone. Ma l’opposizione conservatrice resta ferma sul no, confermato in un incontro fra Kovacevski e Mickoski svoltosi ieri. Per il premier si tratta dell’ultima possibilità concreta per spianare la strada al negoziato con la Ue, mentre per Mickoski la nuova proposta francese – della quale non sono stati forniti dettagli rilevanti – è simile alla prima ed è contraria agli interessi nazionali macedoni favorendo “l’assimilazione e la bulgarizzazione” della popolazione macedone.

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