Amministrative 2022, La Sinistra insieme: “Il partito unico ha pagato i Benetton per lasciare Autostrade. I genovesi devono ricordarsene il giorno delle elezioni”

Oggi i segretari dei tre partiti che sostengono la candidatura di Antonella Marras – Rifondazione, PCI e Sinistra Anticapitalista – erano a Genova per la chiusura della campagna elettorale

Genova – “Quando sento che dobbiamo dire grazie al sindaco Bucci perchè ha ricostruito il ponte” vorrei che non dimenticassimo “che sono state la destra e il centrosinistra che hanno consentito ai Benetton e a tutti gli altri di arricchirsi e poi di essere pagati per lasciare la gestione delle autostrade”.
Non usa mezzi termini il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, a Genova per la giornata di chiusura della campagna elettorale di Antonella Marras, per chiamare a raccolta gli elettori contro il partito unico: “Credo che tutti i genovesi debbano ricordarsene il giorno delle elezioni”, dice.
“Genova è un simbolo degli oligarchi italiani e dei partiti degli oligarchi italiani. In questa città la privatizzazione delle autostrade, a cui solo noi ci siamo opposti negli anni 90, ha prodotto una strage e invece di riprenderci la concessione  9 miliardi e mezzo di euro sono stati regalati agli azionisti della società responsabile del crollo di ponte Morandi“.
Ci tiene, Acerbo, a mettere i puntini sulle “i” e a far sapere agli avversari che il progetto del blocco La Sinistra insieme andrà più in là delle amministrative perchè “è l’unica alternativa credibile e perchè in Italia, a partire da Genova, c’è bisogno di una sinistra popolare” e perchè la gente è stufa di sentire “partiti che litigano per le amministrative” ma poi  di fatto “governano insieme da anni. Sono i partiti della privatizzazione, della precarizzazione, della guerra. Quindi è inutile stare a discutere se stare col PD o stare con la destra quando stanno tutti comodamente insieme nel governo Draghi”.
Ne è convinto anche Mauro Alboresi, segretario nazionale del PCI, che infatti ribadisce che “partiamo da Genova per andare oltre Genova. Crediamo davvero che ci sia bisogno di unità a sinistra perché siamo portatori di un’idea alternativa alle politiche sovrapponibili del centrodestra e del centrosinistra”. E così testimonia un sodalizio che non si vedeva da tempo e che, assicurano, durerà oltre le comunali.
“Partiamo da Genova che ha toccato con mano che cosa hanno significato quelle politiche bipartisan per garantire un diverso modello di sviluppo, un sistema di servizi che rispondono ai bisogni delle cittadine e dei cittadini, più diritti sociali quindi più diritti civili”, scandisce Alboresi e aggiunge: “Partiamo da Genova per proporre un’alternativa a livello nazionale”.
È sulla scia di questo entusiasmo che Franco Turigliatto, il coordinatore nazionale Sinistra Anticapitalista, prende la parola per dire che sì, “l’esperienza genovese è andata molto bene e possiamo fare ancora meglio. Perchè non è vero che la sinistra è scomparsa. Nella società è forte il desiderio di un cambiamento profondo, di giustizia sociale”.
Poi fa autocritica ammettendo che “siamo stati divisi e qualcuno ci chiede se esistiamo ancora” ma non cede all’amarcord e anzi resta fermo sul tema, cioè quello che chiama “il progetto di ricomposizione”, e rivendica l’ambizione di un disegno che risponda “proprio a questi sentimenti profondi, un progetto alternativo ai governi delle politiche economiche dominate dal capitale e costruite in funzione dei profitti e delle rendite ma non dei salari, non delle pensioni, non dei bisogni. Noi siamo convinti che un passo dopo l’altro ce la faremo a ricostruire questa alternativa al sistema della guerra, della povertà e della miseria”.
“Anche la cittadinanza che abbiamo incontrato ai banchetti ha apprezzato questa voglia di rimettersi in gioco e di tornare ai valori veri della sinistra”, conclude Antonella Marras tirando le somme di questa nuova alleanza politica che non vuole avere niente da spartire con la sinistra campione di scissioni. E infatti, precisa Marras, “tutte le nostre iniziative” hanno tracciato una linea “unitaria e senza personalismi. Ognuno ha dato quello che era nel suo DNA” e “siamo riusciti davvero a restare uniti”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.