“Malamovida”, l’associazione Vivere il Centro Storico diffida il Comune di Genova: non tutela la salute pubblica

Schiamazzi, ubriachi, risse e spaccio. Un problema che si complica sempre di più

Genova – Schiamazzi, ubriachi, risse e spaccio. Questa, in sintesi, la convivenza forzata di chi abita nella Città Vecchia con la malamovida. Un problema denunciato più volte ma che è rimasto irrisolto.
E così, a un mese dal voto, i cittadini che aderiscono all’associazione “Vivere il Centro Storico di Genova” hanno presentato una diffida al Sindaco Bucci e agli Uffici competenti perchè tutelino la loro salute.
Patrocinati dagli avvocati Silvia Sommazzi ed Emanuele Bertolin, hanno deciso di inviare il documento per conoscenza anche  al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e alla Regione.

Inquinamento acustico come in autostrada

Ma cosa chiedono i residenti del Centro Storico? Prima di tutto che il Comune adotti “le misure necessarie per tutelare in modo efficace e stabile il bene primario della salute pubblica, anche nella sua declinazione riferita al riposo notturno dei cittadini, in particolare nell’area compresa tra via San Lorenzo e Piazza Matteotti a nord, piazza Sarzano ad est, Mura delle Grazie a sud e via Turati a ovest”, è scritto nella nota che annuncia il ricorso.
Poi di “ricondurre le emissioni sonore entro i limiti massimi consentiti” e allo stesso tempo di riorganizzare “gli orari di apertura dei locali di somministrazione e vendita per asporto di bevande anche alcoliche e superalcoliche” e “disporre la chiusura dei locali alle ore 24.00, con divieto di vendita delle bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 23.00 tutte le notti della settimana”. Ad oggi, i locali chiudono alle tre di notte.

Ma i residenti non si fermano qui e chiedono di “avviare la procedura di legge per dotare il Comune di Genova di uno specifico regolamento di disciplina del fenomeno della ‘Movida’ quale presupposto per l’adozione di futuri provvedimenti restrittivi a carattere duraturo o permanente”. E poi lasciano parlare i numeri: “Il dato essenziale è il permanente sforamento dei limiti di legge in tutta l’area, come registrato nelle campagne di rilevamento fonometrico condotte dagli ispettori ambientali della Polizia Locale nel 2010, 2015, 2020, che attestano che soprattutto nella zona più critica (quadrilatero Pollaiuoli – Erbe – San Donato – San Bernardo) si sono rilevati livelli prossimi a 80 dBA, con livelli equivalenti mediati sull’intera notte che arrivano a oltre 76 dBA ovvero, comparabili al rumore presente ai bordi di una strada con intenso traffico”.

E le ordinanze anti alcool? “Fino ad oggi solo misure inadeguate e idee contraddittorie”

Si tratta di problemi che vanno avanti “da oltre un decennio”, nonostante le ordinanze anti alcol che anzi si sono rivelate “inadeguate e insufficienti come le attività di controllo che hanno messo in campo la Polizia locale per attività di ordine pubblico al limite della sua competenza”. Per non parlare delle ordinanze di chiusura dei locali, spesso annullate dal TAR, con i ricorrenti che hanno persino ottenuto dei risarcimenti.

Le proposte dell’associazione per il territorio

“Vorremmo invece che si potesse finalmente vivere il Centro Storico anche di sera, con iniziative attrattive per tutti, compresi i residenti, e compatibili con il legittimo diritto al riposo notturno”, scrivono lanciando la diffida e aggiungendo che stanno elaborando un progetto ispirato alla DesignWeek, “che sta avendo sempre più una ricaduta positiva su questa zona del Centro Storico”, e che si chiamerà BookWeek: “Buone letture, buon cibo, e buon bere. Un’iniziativa in cui si possano coinvolgere e valorizzare realtà diverse con una valenza culturale e una serie di eventi che siano attrattivi per tutti, compresi i residenti”.

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