Processo sul crollo del Morandi, il legale di Castellucci: i Pm hanno ignorato le cause del crollo

Nei prossimi giorni il Gup, Paola Faggioni, deciderà sui rinvii a giudizio

Genova – “Nell’udienza preliminare l’accusa si è dilungata per ben undici udienze concentrando il processo sulle ipotesi di responsabilità e sui profili di colpa individuale, senza però affrontare il tema centrale, ciò che occupa la mente di ciascuno di noi e cioè le cause effettive del crollo, cause che sono state oggetto di ben due perizie scaturite dall’incidente probatorio”.
Lo ha dichiarato Guido Carlo Alleva, legale dell’ex Ad di Aspi e Spea, Giovanni Castellucci, intervenuto oggi a Genova nel corso dell’udienza preliminare del processo per il crollo di Ponte Morandi, udienza in cui le due società hanno chiesto il patteggiamento.
Oltre aa Aspi e Spea, sono 59 le persone imputate.
“Ho trovato singolare questo aspetto – prosegue Alleva -, e ancor più singolare che la Procura, per declinare ipotesi di responsabilità individuale del mio assistito, ne abbia offerto una rappresentazione distorta, non realistica, non legata ai fatti per come effettivamente si sono svolti. Quindi il compito della difesa è stato e sarà contrapporre la realtà, l’interpretazione lucida, oggettiva dei fatti e al contempo sollevare i problemi di giustizia interna al processo che sono l’unica garanzia possibile di conservazione dello stato di diritto”.
Secondo l’accusa, tutti sapevano che il ponte era malato ma nessuno fece nulla perchè si volevano ridurre i costi di manutenzione in modo da garantire maggiori dividendi ai soci.

Nei prossimi giorni ci saranno le repliche dei pubblici ministeri e poi il gup, Paola Faggioni, deciderà sul rinvio a giudizio.

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