Ricusazione del Gup, i legali di Castellucci & C. ricorreranno in Cassazione

L’udienza preliminare del processo sul crollo del Morandi, in programma lunedì 8, potrebbe essere l’occasione per la presentazione del ricorso 

Genova – Dopo l’ordinanza di ieri, con la quale la Corte d’Appello di Genova ha rigettato l’istanza di ricusazione del Gup Paola Faggioni presentata dai legali dell’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, e degli altri pezzi grossi imputati nell’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi, tra cui Donferri Mitelli e Berti, è praticamente certo che le difese di sei di loro ricorreranno in Cassazione.

L’istanza di ricusazione e la decisione della Corte d’Appello

La particolarità della vicenda deriva dal fatto che Paola Faggioni, giudice per l’udienza preliminare (Gup) nel processo per crollo colposo e omicidio, aveva svolto il ruolo di giudice per l’indagine preliminare (Gip) in un altro procedimento, quello per frode in pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti per l’installazione di pannelli fonoassorbenti farlocchi.
Il fatto è che alcuni imputati sono i medesimi in entrambi i procedimenti e così i legali di Autostrade hanno preso la palla al balzo denunciando che nelle misure restrittive connesse all’inchiesta sulle barriere antirumore pericolose, esplosa a novembre 2020, il giudice per le indagini preliminari avrebbe espresso dei giudizi sul procedimento principale relativo al crollo del Morandi, violando così il principio di imparzialità del giudice con un’anticipazione di giudizio che secondo le difese aveva “mostrato piena adesione alla tesi dell’accusa”.
Per chiudere il cerchio: a firmare le misure era stata la Faggioni, in qualità di Gip appunto.

Ai giudici della corte d’appello, invece, “non risulta formulata alcuna valutazione sulla responsabilità dei ricorrenti in relazione agli specifici fatti” relativi al crollo del Morandi. Il gip Faggioni, sostengono i magistrati che hanno rigettato la richiesta di ricusazione, “si è solo incidentalmente espressa in relazione alla vicenda processuale scaturita dal crollo del ponte”. Si tratta, aggiungono, “di procedimenti distinti per fatti diversi. Non ha espresso una valutazione sulla colpevolezza o innocenza degli attuali imputati”.

Il ricorso in Cassazione

Ora i legali hanno tempo dieci giorni per presentare il ricorso in Cassazione. L’udienza preliminare andrà avanti da lunedì prossimo con l’analisi delle circa 500 posizioni di parte civile che vogliono costituirsi nel processo, ma il Gup non potrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio finché i giudici di piazza Cavour non si pronunceranno sulla ricusazione.

st

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.