L’Italia sarà rappresentata dal magistrato Danilo Ceccarelli, già sostituto procuratore di Milano con un’esperienza pluriennale in Kosovo
Bruxelles – È operativa ormai da un mese l’EPPO (European Public Prosecutor’s Office), la prima procura a livello sovranazionale per proteggere il bilancio dell’Unione e i fondi del Next Generation Eu dalla corruzione e dalle frodi. E parliamo di 1.800 miliardi di euro.
Nata nel 2017 dopo lunghe trattative, l’istituzione giudiziaria indipendente dell’Ue è entrata in funzione lo scorso primo giugno con il compito di indagare, perseguire e portare a giudizio davanti agli organi giurisdizionali competenti degli Stati membri i reati finanziari: dalla truffa alla corruzione per l’assegnazione dei fondi, dal riciclaggio alla frode transfrontaliera dell’IVA.
La Procura federale prevede di trattare circa 3.000 casi all’anno, ma il numero potrebbe essere più elevato, anche a causa dell’aumento dei fondi europei per la ripresa economica post-Covid.
E le cifre parlano da sole: nel 2019 le frodi al bilancio europeo segnalate dagli Stati membri ammontavano a 460 milioni di euro, mentre per le elusioni transfrontaliere dell’IVA i paesi dell’Unione perdono in media tra i 30 e i 60 milioni di euro all’anno.
I procuratori
Guidato dalla procuratrice capo Laura Codruta Kovesi, il collegio della Procura federale è formato da ventidue procuratori europei e cioè uno per ciascuno Stato membro che ha aderito alla cooperazione rafforzata. I procuratori supervisioneranno le indagini e le azioni penali con l’aiuto di personale tecnico e investigativo.
I procuratori hanno mandato per sei anni, rinnovabile per un massimo di altri tre anni, e sono scelti nell’organico delle magistrature nazionali tra i magistrati con maggiore esperienza in indagini finanziarie e cooperazione giudiziaria internazionale.
Ogni Paese avrà poi dei procuratori delegati (88 per ora), che sono in numero variabile a seconda degli stati: 4 per la Francia, 11 per la Germania, e 20 per l’Italia dove si prevede il maggior numero di casi.
L’Italia
L’Italia sarà rappresentata nel collegio dal magistrato Danilo Ceccarelli, già sostituto procuratore di Milano con un’esperienza pluriennale in Kosovo come International Prosecutor nella missione europea Eulex.
I procuratori europei delegati, invece, saranno distribuiti nei nove uffici territoriali individuati dal decreto del 15 aprile 2021: Bari (competente per i distretti di Bari, Lecce e Campobasso), Bologna (competente per i distretti di Bologna, Ancona e Firenze), Catanzaro (competente per i distretti di Catanzaro, Reggio Calabria e Potenza), Milano (competente per i distretti di Milano e Brescia), Napoli (competente per i distretti di Napoli e Salerno), Palermo (competente per i distretti di Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina), Roma (competente per i distretti di Roma Perugia, Cagliari, L’Aquila), Torino (competente per i distretti di Torino e Genova), Venezia (competente per i distretti di Venezia, Trieste e Trento).
All’appello mancano ancora due procuratori delegati che saranno designati per l’ufficio del Procuratore generale della Corte di cassazione.
Non tutti i Paesi UE hanno accettato la Procura federale
Sono 22 su 27 gli stati che hanno deciso di essere partecipi di questo importante passo federale. Danimarca, Ungheria, Irlanda, Polonia e Svezia non hanno ancora accettato l’iniziativa ma è previsto che gli Stati membri partecipino alla cooperazione con facoltà di aderirvi in qualsiasi momento.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.