‘Ndrangheta, il lungomare di Gioia Tauro roccaforte delle ‘ndrine: in 17 agli arresti compreso il boss

Pasquale De Maio era una vecchia conoscenza degli investigatori, già attivo dagli anni ’80 e ’90 durante le faide che seminavano il terrore nelle strade della Piana

Gioia Tauro – Il personaggio chiave, punto di partenza delle investigazioni, è stato proprio il 64enne boss dell’omonima consorteria mafiosa, Pasquale De Maio, arrestato anche lui durante l’operazione di stamattina.
Un “soggetto di estrema pericolosità sociale”, scrivono gli inquirenti sottolineando che sarebbe lui “l’elemento di spicco delle ‘ndrine federate De Maio-Brandimarte, in nome e per conto delle quali ha sempre operato, particolarmente attivo a cavallo degli anni ‘80 e ‘90, quando le guerre di mafia seminavano il terrore nelle strade dei principali centri della Piana di Gioia Tauro”.

Due anni di indagini

L’attività investigativa che ha monitorato il “Rione Marina” e il “Lungomare” di Gioia Tauro per oltre due anni, ha permesso di ricostruire l’organigramma della ‘ndrina De Maio-Brandimarte e dimostrare come la zona fosse diventata  il “quartier generale” della consorteria mafiosa, il luogo ideale dove intrattenere incontri riservati tra appartenenti al sodalizio, dove ricevere boss, gregari e personaggi di rilievo di altre articolazioni ‘ndranghetiste, anche in pieno giorno, approfittando della tacita connivenza degli abitanti.

I summit al chiosco di bibite della famiglia De Maio

Di più. Sul pontile del Lungomare, all’interno del chiosco dei De Maio, gli investigatori appostati con le videocamere hanno documentato veri e propri summit finalizzati alla gestione del narcotraffico, alla spartizione del territorio, e alla risoluzione delle problematiche nei rapporti interpersonali, sia tra gli appartenenti allo stesso schieramento che nei rapporti con altre ‘ndrine della zona.
Qui gli esponenti della ‘ndrina De Maio-Brandimarte ricevevano gli appartenenti alle altre ‘ndrine della Piana di Gioia Tauro, certificando così il proprio riconoscimento da parte delle cosche storiche della ‘ndrangheta. Dal chiosco sono passati gli Alvaro di Sinopoli, i Pesce, i Cacciola e i Bellocco di Rosarno. Una vera e propria parata di mafiosi.

I reati

Sono 17 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla DDA di Reggio Calabria per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento, estorsione.
16 dei soggetti indagati sono finiti in manette in flagranza e uno è stato arrestato a Udine dove si trovava da qualche giorno per motivi di lavoro.

I nomi degli arrestati

Sono finiti in carcere Pasquale De Maio, 63 anni, nato a Gioia Tauro. Gaetano De Maio, 37 anni, nato a Gioia Tauro. Vincenzo De Maio, 41 anni, nato a Gioia Tauro. Alessandro Cutrì , 35 anni, nato a Gioia Tauro. Antonio Bradimarte, 58 anni, nato a Gioia Tauro. Antonio Martino Caccamo, 27 anni, nato a Polistena. Cesare Cento, anni 52, nato a Gioia Tauro. Francesco Fondacaro, anni 40, nato a Gioia Tauro. Antonio Giovinazzo, anni 47, nato a Taurianova. Luigi Ianni, anni 57, nato a Gioia Tauro. Mario Maiolo, 33 anni, nato a Gioia Tauro. Luca Martinone, anni 30, nato a Scilla. Gaetano Modaffari, anni 43, nato a Gioia Tauro. Vincenzo Pochì, anni 38, nato a Gioia Tauro. Giuseppe Sansotta, anni 41, nato a Gioia Tauro. Rocco Sposato, anni 24, nato a Cinquefrondi e il fratello Cosma, anni 24, nato a Cinquefrondi.
In due hanno avuto i domiciliari: Carmelina De Maio, anni 42, nata a Gioia Tauro e Giuseppe Cento, anni 71, nato a Taurianova.

st

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.