Pavia, in carcere ex assessore e amministratore di sostegno che depredava i conti correnti dei suoi assistiti

Sottratto oltre un milione di euro, in fumo i risparmi di numerosi soggetti non autosufficienti affidati all’ex assessore ai Servizi sociali

Pavia – Al termine di un’indagine in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinata dal Procuratore della Repubblica Mario Venditti e diretta dal sostituto Andrea Zanoncelli, nella mattinata odierna sono stati arrestati C.S., 65 anni, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Pavia ed ex presidente dell’Azienda Servizi alla Persona e un cittadino brasiliano, D.M.D., 41 anni, amico e complice dell’ex assessore, indagati a vario titolo per peculato aggravato e continuato (in concorso), rifiuto e omissione di atti di ufficio.

Dal 2011 ad oggi C.S. è stato amministratore di sostegno di numerosi soggetti non autosufficienti. Purtroppo, però, le indagini delle Fiamme gialle hanno dimostrato che la gestione dei patrimoni non è stata sempre improntata a tutelare gli interessi degli anziani affidati alle cure di C.S. Egli, infatti, ha ripetutamente, nel corso di un decennio, dirottato patrimoni e denaro contante a favore del complice brasiliano. Magicamente, appartamenti del valore anche di svariate centinaia di migliaia di euro, sono diventati di proprietà di D.M.D., talvolta, senza che quest’ultimo avesse corrisposto il prezzo pattuito, oppure su conti correnti riconducibili al brasiliano. C.S. accreditava senza alcun titolo giustificativo, denaro proveniente dai conti correnti dei suoi assistiti. Il risultato è stato fare “evaporare” i risparmi di una vita necessari per una serena vecchiaia. Gli investigatori hanno calcolato che tra patrimoni immobiliari e liquidità siano stati ingiustamente sottratti dal C.S. oltre un milione di euro.

All’epilogo odierno si è giunti dopo quasi un anno di indagini e sviluppatesi prima attraverso l’acquisizione di una moltitudine di fascicoli riferiti a decine di persone non autosufficienti, poi con l’esecuzione di minuziose indagini finanziarie sui conti correnti degli assistiti, su cui C.S. era delegato ad operare da anni, per risalire alle operazioni poste in essere dagli indagati per depauperarne le risorse faticosamente risparmiate negli anni e, infine, nelle ultime settimane, per individuare, anche attraverso indagini tecniche, e recuperare ciò che restava di quegli oltre 1,2 milioni di euro, che sembravano spariti nel nulla, subdolamente sottratti agli ignari e indifesi “assistiti”.

Infatti, lo GdF di Pavia aveva già sequestrato a carico dei due indagati tre appartamenti e tre box nonché le disponibilità liquide in essere sui rapporti bancari intestati/riconducibili ai due indagati, le quote sociali di quattro attività commerciali avviate dal brasiliano nel milanese ed a sequestrare alcuni gioielli e preziosi rinvenuti nella disponibilità del tutore, per un valore complessivo approssimativo di circa mezzo milione di euro.

Ciononostante, nelle settimane successive ai sequestri operati dalla Guardia di Finanza, sono emersi altri rapporti bancari ove C.S. figura a tutt’oggi amministratore di sostegno di alcuni soggetti e sui cui conti correnti risulta aver effettuato recentemente operazioni come delegato ad operare.

Inoltre, le fiamme gialle pavesi hanno accertato ulteriori condotte illecite, poste in essere in particolare dal cittadino brasiliano (che, a più riprese, ha tentato di aprire nuovi rapporti bancari alterando i propri documenti di identificazione) sui quali trasferire, probabilmente dall’estero, somme che non era state individuate con il sequestro di dicembre. E, infatti, nel prosieguo delle attività di apprensione delle disponibilità liquide sono emersi inconfutabili elementi che hanno permesso di segnalare all’A.G., il cittadino brasiliano per il reato di cui all’art. 512 bis c.p. (trasferimento fraudolento di valori) in concorso con una terza persona. I predetti, il giorno dopo la notifica del decreto di sequestro delle somme di denaro, attivavano presso un istituto di credito un nuovo conto corrente online, attribuendo fittiziamente al terzo la titolarità di una somma di denaro (€ 18.000,00) ricevuta sul conto di una delle società del brasiliano, quale contributo legato al Decreto “Ristori”. Somma che è stata immediatamente sottoposta a sequestro dai Finanzieri.
Infine, a metà del mese di gennaio, durante l’esecuzione di appositi servizi di o.c.p., è stato possibile registrare in Pavia, in una zona alquanto singolare e inusuale per un normale incontro tra conoscenti, un appuntamento tra C.S. e

Tali condotte hanno evidenziato concreti e ripetuti rischi di recidiva e di inquinamento delle prove da parte di entrambi gli indagati per cui la Procura della Repubblica, tempestivamente informata, ha avanzato al competente Gip del Tribunale di Pavia la richiesta delle misure di custodia, che sono state accolte ed eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti di C.S. e D.M.D. che sono stati associati alla casa circondariale di Pavia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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