Condannati a 8 mesi per aver saldato la porta della sede di Lealtà e Azione, rabbia tra gli antifascisti genovesi: “Saldare una porta o accoltellare un uomo sarebbe uguale?”

La perplessità: identica condanna a 8 mesi anche per i militanti di CasaPound che nel 2018 hanno accoltellato un antifascista

Genova – È arrivata mercoledì scorso la sentenza che condanna gli otto attivisti di Genova Antifascista per aver sigillato con acciaio liquido la porta dell’ex sede di Lealtà e Azione, in via Serra.
I fatti, che risalgono all’ottobre del 2017, hanno portato a un processo che si è concluso con delle condanne da sei a nove mesi di carcere, per alcuni con la condizionale.

Increduli molti degli antifascisti genovesi che denunciano: “Per i giudici saldare una serratura o partecipare a un accoltellamento hanno la stessa gravità? È una vergogna”.
Il riferimento va alla condanna dei tre militanti di CasaPound che due anni fa avevano colpito alla schiena un antifascista mentre attaccava manifesti in via Montevideo, vicino alla loro sede, e che lo scorso luglio sono stati condannati a otto mesi con la condizionale e al risarcimento della vittima.

“Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte a una giustizia che punisce e reprime gli antifascisti, cercando di delegittimare il percorso di lotta e resistenza, mentre concede spazi di agibilità politica all’ultradestra incostituzionale”, accusa l’Assemblea Permanente di Genova Antifascista con un comunicato su Facebook aggiungendo che la vera “violenza non è una porta sigillata, un muro colorato o un fumogeno. La vera violenza è la vostra: di chi sta a guardare i morti in mare, i lavoratori ridotti a schiavi, la sanità pubblica al collasso, la scuola che cade su se stessa e tutte le altre storture del sistema capitalistico. Certi di essere dalla parte giusta della barricata, non lasceremo mai nessuno indietro. L’antifascismo non si processa”.

Agli attivisti va anche il sostegno di ARCI Genova che oggi ha pubblicato sui social un messaggio di solidarietà: «In questi giorni 8 compagne/i sono stati condannati per aver saldato con l’acciaio liquido la porta della sede Genovese di lealtà ed azione durante una manifestazione antifascista. Una formazione neo nazista che si ispira ai leader delle SS e che fa della violenza il suo tratto distintivo.
“Cominciamo con le coltellate di nuovo… li ammazziamo tutti i bastardi”, questo raccontano le intercettazioni della procura.
Non possiamo non chiederci di fronte a tutto questo chi sono i malfattori: i compagni che hanno fatto quello che dovrebbero fare da tempo le autorità o i fascisti che celebrano ed usano la violenza?
In via Serra eravamo in tanti. E ci saremo ancora ogni volta che sarà necessario».

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.