Decreto Genova, Autostrade perde. La Consulta: “Non è illegittimo estromettere ASPI dalla ricostruzione”

Decreto Genova, la Consulta dà ragione al Governo: giusto escludere ASPI dalla ricostruzione del Morandi. “Decisione determinata dall’eccezionale gravità della situazione”

Roma – È legittimo estromettere Autostrade dalla demolizione e dalla ricostruzione del viadotto sul Polcevera.

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, riunita oggi in camera di consiglio, che ha dichiarato inammissibili le questioni sollevate dai legali di ASPI.
Sul finire del 2018, infatti, la società concessionaria aveva presentato ricorso al TAR contro il Decreto Genova. In particolare, ai Benetton non andavano giù le norme di esclusione dai lavori delle società collegate e gli obblighi della concessionaria di far fronte alle spese di ricostruzione del ponte e di esproprio delle aree interessate.

Con la decisione di oggi la Corte mette fine alla disputa.

Lo fa sapere l’ufficio stampa della Consulta che, in attesa del deposito della sentenza, anticipa in parte le motivazioni dei giudici: “La decisione del Legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte – scrivono – nasce dall’eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso”.

Una botta per Autostrade che arriva subito dopo le pesanti dichiarazioni di Francesco Merloni sulla manutenzione del Morandi.
Audito nei giorni scorsi nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali in corso in commissione Lavori pubblici del Senato, il presidente dell’ANAC ha quantificato il tasso di manutenzione “intorno al 27%” rispetto ai piani finanziari per il viadotto Polcevera e ha precisato che “comunque gli interventi erano stati rinviati nel tempo” e “il dato complessivo era insufficiente a dare garanzie di sicurezza dell’opera”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.