Antonini, Potere al Popolo: “Sdoganare il fascismo serve ad assecondare il nostro senso comune, sempre più razzistoide”

Genova – “Uno sdoganamento funzionale ad assecondare un senso comune sempre più razzistoide, che è prodotto dall’austerità”.
Questa istantanea sulla rinascita del fascismo in un Paese come il nostro, stremato dalla crisi economica e dall’odio, arriva da Checchino Antonini, candidato al Senato Plurinominale Liguria per PaP, che incontriamo a Genova nella giornata di chiusura della campagna elettorale 2018.

“Lo sdoganamento dei fascisti – continua Antonini ripercorrendo gli ultimi anni della politica italiana – è funzionale alla costruzione del mito degli opposti estremismi, per cui un governo che non ha nulla di cui vantarsi, quello del PD di Gentiloni e di Renzi, trova soltanto in questo spauracchio degli opposti estremismi la possibilità di costruirsi un profilo tranquillizzante per catturare consensi”.

È un attacco diretto a un partito che Antonini definisce “schizofrenico, perché da un lato lascia maggiore agibilità politica ai gruppi fascisti, consentendogli addirittura di presentarsi alle elezioni, mentre dall’altro finge di essere il baluardo a difesa della Costituzione”.

Un attacco che investe la politica della paura, quella delle parole forti. E ne sono volate in questa campagna elettorale povera di contenuti ma ricca di aggressioni: “Trasformare in conflitto sociale il senso di insicurezza che vivono le persone perché non arrivano a fine mese – continua – e farlo diventare una lotta tra razze, serve a nascondere il vero problema, quello degli opposti centrismi, dove tutte le forze politiche hanno programmi ricalcabili, sovrapponibili”.

Un’intervista densa di riferimenti, dove il candidato di Potere al Popolo ci parla anche di liberismo e di un punto importante del loro programma: l’istituzione di una commissione per l’audit sul debito pubblico.

Simona Tarzia
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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.

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