Ascolterete le voci degli “uomini d’onore”. Sicure e orgogliose di sé.
Attraverso le intercettazioni ci raccontano la strada delle cosche verso l’accumulo di un capitale poco pulito, costruito sotto l’ombrello protezionistico dello scoraggiamento della concorrenza.
Ci raccontano di una forza di mercato fondata sulla capacità di intimidazione, che consente all’impresa mafiosa un profitto monopolistico precluso alle altre realtà produttive.
Una forza ben consolidata e riconosciuta che non necessita di violenza esplicita ma, anzi, trova la sua essenza nella “pax mafiosa”, uno stato di calma apparente dove tutto appare legale, anche le tangenti.
Non le trattiene alcun timore per le istituzioni, né per le forze dell’ordine.
Nessuno scrupolo morale.
Ascolterete dalla voce narrante di Antonio Amorosi – giornalista e autore dei libri inchiesta “Tra la via Emilia e il clan” e “Coop connection” – come le infiltrazioni negli appalti e subappalti liguri siano radicate da almeno trent’anni,come le cosche riescano ad ottenere finanziamenti previsti per opere di contrasto alla mafia, come ci si auguri una disgrazia per ottenere un incarico di somma urgenza che porti profitto alla famiglia: “Adesso c’è un momento di calma. Speriamo che si rompa un altro tubo sennò è un casino”.
Simona Tarzia
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Il link alla prima puntata:
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.