Ucraina orientale, allarme UNICEF: dall’inizio della guerra civile colpite più di 750 scuole

La guerra del Donbass, in Ucraina orientale, è in atto dal 2014 ma nessuno sembra ricordarlo. Eppure questa guerra civile, lo dicono i dati dell’ONU, ha già fatto più di 10.000 morti.
In Ucraina combattono i separatisti, quelli delle due repubbliche che si sono dichiarate indipendenti con un referendum nel 2014 e vogliono l’annessione alla Russia (la Repubblica Popolare di Doneck e la Repubblica Popolare di Lugansk), combattono gli ucraini che non vogliono essere annessi, combattono i russi nonostante le continue smentite di Mosca, e combattono i mercenari italiani al fianco delle milizie filorusse.

In Ucraina la situazione è difficile: secondo l’UNICEF, durante i primi quattro mesi del 2019 gli studenti hanno visto un incremento degli attacchi quattro volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2018, rimanendo così traumatizzati ed esposti al rischio di venire feriti o uccisi.

Tra gennaio e aprile 2019, ci sono stati 12 attacchi contro le scuole, rispetto ai 3 episodi durante lo stesso periodo dell’anno precedente. Questo incremento allarmante ricorda le violenze subite dagli studenti e gli insegnanti nel 2017, anno in cui ci sono stati più di 40 attacchi contro le strutture scolastiche.

“Gli studenti porteranno a lungo le cicatrici mentali e fisiche del conflitto in Ucraina Orientale”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. La vita quotidiana a scuola è interrotta da colpi di arma da fuoco e bombe, costringendo i bambini a ripararsi nei sotterranei delle scuole e nei rifugi antiaerei. In molti casi, i bambini sono troppo terrorizzati per imparare.”

Dall’inizio del conflitto nel 2014, più di 750 strutture scolastiche da entrambe le parti della linea di contatto sono state danneggiate o distrutte a causa delle ostilità. La vicinanza di siti militari, basi, depositi e checkpoint per la sicurezza espongono gli studenti da entrambe le parti della linea a un grave pericolo. Inoltre, mine ed esplosivi rimasti dalla guerra minacciano la sicurezza dei bambini e causano loro traumi e stress emotivo.
“Aule distrutte circondate da sacchetti di sabbia per proteggere i bambini da proiettili vaganti non sono luoghi in cui un bambino può imparare. Tutte le parti in conflitto devono proteggere le scuole e tenere i bambini al sicuro”, ha concluso Fore.

L’UNICEF chiede una fine immediata dei combattimenti e la protezione dei bambini in ogni momento. L’UNICEF ricorda ai governi, compresa l’Ucraina, di aderire alla Dichiarazione delle Scuole Sicure, un impegno politico intergovernativo per intraprendere azioni concrete per proteggere bambini, insegnanti e strutture scolastiche da attacchi deliberati e indiscriminati durante i conflitti armati.
La settimana prossima, il governo della Spagna ospiterà la terza Conferenza Internazionale sulle Scuole Sicure, un’opportunità per gli Stati di sottolineare i progressi fatti nell’implementare la dichiarazione.

L’UNICEF sta lavorando con i suoi partner in Ucraina Orientale per fornire la consulenza e il supporto psicosociale tanto necessari e le informazioni sui rischi di mine per centinaia di migliaia di bambini, giovani e persone che se ne prendono cura, colpiti dal conflitto.

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