Da Euroflora a Spelacchio, storia di un marchio ormai indelebile

 

Villa Serra di Comago

Ad agitare i sonni dei polceveraschi e’ uno scoop di PrimoCanale, che annuncia, papale papale, che dopo la Festa dell’Unita’ a Pontedecimo la Vapolcevera potrà persino contare su Euroflora allestita nel parco di Villa Serra di Comago. L’emittente, che produce informazione, ne fa addirittura un sondaggio che rimbalza sulle pagine di “Genova contro il degrado”, uno dei gruppi social di salvaguardia ambientale più numeroso. La domanda di PrimoCanale è questa : “Euroflora 2020 a Villa Serra non è un sogno, ma un’intenzione concreta del sindaco di Genova”.
Cosa ne pensate?”.
E il primo commento, perentorio, di Annamaria Scotto, admin del gruppo, non lascia adito a dubbi “Per favore, lasciamola così!”. Segue dibattito che vi consiglio di andare a vedere sul profilo di “Genova  contro il degrado”. Ma gli oltre ottanta commenti sono tutti improntati alla massima negativita’, dopo lo sconcio lasciato ai parchi di Nervi.

Fra le ragioni positive della manifestazione tenutasi ai parchi di Nervi c’era quella, sbandierata dall’amministrazione, di aver mantenuto un marchio, quello di Euroflora, che altrimenti sarebbe finito nel dimenticatoio. Solo che adesso, dopo lo scempio e la devastazione che ha fatto seguito alla manifestazione,  al marchio mantenuto si è sovrapposto quello più abusato di “spelacchio”. Di conseguenza è cambiato anche quello del sindaco Marco Bucci che dopo red carpet, ombrellini, Euroflora e scivolo che non scivola, parrebbe non azzeccarne più una. Così il suo soprannome e’ cambiato da “U  scindecu cu cria”, per le rimostranze ad alta voce rivolte al personale comunale, copyright Franco Manzitti, al “ sindaco che non scivola”, al termine della sofferta discesa in via Venti, sino al più recente “Attila flagello di  Dio”, perché dove passa lui… non cresce più erba. Con annesso il grido di battaglia portato al successo da Diego Abatantuono nelle vesti di un altro suo personaggio, Donato il ras delle brigate rossonere:“ Viuuuuuulenza”. E i municipi, specie quelli non o omologati, ne sanno qualche cosa.

Giona

Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.

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