Nomadando, cioè la teoria del fatti più in là

Qualcuno si chiedeva giorni fa se l’accademia della crusca dopo “petaloso” si apprestasse a inserire, onorando la licenza linguistica di Giorgia Meloni, anche il verbo nomadare nel vocabolario della lingua italiana. In estrema sintesi la Giorgia invitava rom e sinti a rifiutare la stanzialità.

Francesca Fassio

Insomma nomadino, nomadino. Deambulino e continuino a circolare. Censimento o no. E nomadino… in mezzo al mare, a bordo di un barcone o di una imbarcazione delle Ong, aspiranti rifugiati e migranti in cerca di porto sicuro e di terraferma.
Pronti a nomadare anche soggetti che solitamente – come dice la voce di popolo, che lo sanno tutti è voce di Dio – hanno le terga incollate, o letteralmente inchiodate, alle poltrone, poltronissime, seggioline e cadreghe. Ossequiente all’imperio della Meloni si è dimostrato anche il nostro sindaco Marco Bucci che ha invitato l’assessore Francesca Fassio a lasciare una delle sue deleghe, quella alla casa, alla new entry Pietro Picciocchi. Quest’ultimo ha risposto obbedisco, affiancando il nostro sindaco in una delle tante uscite di questi giorni, l’incontro con gli abitanti della Diga. La Fassio ha deciso di fare buon viso a cattiva sorte proclamando che la delega alla casa non era nelle sue corde.

E si dice che altri colleghi e componenti della sua giunta si apprestino a nomadare, o a farsi più in là. Una volta negli anni dopo Cristo li chiamavano rimpasti. Ma nell’era dopo Bucci o dopo la Meloni, a seconda delle simpatie politiche, hanno deciso di rettificare il termine che indica la deambulazione da un’assessorato all’altro ricorrendo alla parola nomadismi. Tutto lecito. Un’unica raccomandazione. Quella già suggerita in un precedente articolo. Nomadate con i piedi ben incollati a terra, senza nemmeno strisciare, per carità’. Picciocchi che aveva provato ad elevarsi, proprio alla Diga è rimasto imprigionato per dieci minuti in uno dei famigerati ascensori. Nomadate, gente, nomadate. Ma senza balzi verso il cielo. Per evitare il pericolo di cortocircuiti.

Giona

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