Verso il 25 giugno: il GCR incontra Marco Bucci

Genova – La delibera di aggregazione Amiu-Iren Ambiente, proposta dalla Giunta Doria ormai sul finire del suo mandato, ha riempito di accese polemiche la cronaca genovese e la campagna elettorale.
A due giorni dal ballottaggio che deciderà il nuovo primo cittadino, il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Liguria – GCR – incontra il candidato del Centro Destra al point di Piazza Piccapietra, per fare il punto sulla partecipata dei rifiuti.

L’occasione è invitante e, infatti, Marco Bucci non se la lascia sfuggire: “Prima di tutto c’è un discorso di cassa: il Comune deve pagare ad Amiu il debito. Non l’ha fatto fino adesso, noi lo faremo. È una contraddizione in natura il comportamento che hanno avuto”, quindi sottolinea come “non abbiano capito che il Comune può essere garante di un prestito” e rimarca: “Il fatto che Amiu non possa accedere a prestiti bancari è, secondo me, una cosa messa in piedi solo per supportare la fusione. Non è assolutamente vera”.
Il problema, dunque, per Bucci non esiste. Anzi, assicura che per prolungare il contratto di servizio ad Amiu “faremo in modo che i costi operativi futuri siano paragonabili a quelli di mercato”.
Questo perché, secondo la legge Madia, per affidare in-house un contratto che abbia ad oggetto servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza, l’in-house provider deve offrire costi uguali o inferiori a quelli di mercato, altrimenti il servizio va a gara.
Si spinge oltre, il candidato del Centro Destra, fino ad assicurare che “fatto questo, noi prolungheremo il contratto di servizio al 2030”.

Quanto alla strategia generale per contenere i costi operativi, l’idea è raggiungere il 70% di raccolta differenziata di qualità, per poi rivendere il materiale recuperato. Un traguardo da conseguire senza il porta a porta perché “detto sinceramente, io non penso che il porta a porta sia la soluzione. La differenziata si fa bene con i cassonetti con registrazione digitale e, soprattutto, se si dà al cittadino virtuoso un rimborso economico”.
Resta da capire cosa ne sarà del 15% di secco che rimane dalla frazione residua, tolto l’umido. CSS? Conferimento in discarica? “Non ho le informazioni per dirvi adesso cosa faremo di questo 15%”.

C’è poi un’altra parte della questione, quella che riguarda l’impiantistica, che Bucci affronta con decisione: “Gli impianti vanno fatti solo se servono. Se ci sono impianti disponibili che possono lavorare con noi a un prezzo che ci va bene, noi useremo gli impianti disponibili. Se, invece, l’impianto dobbiamo farlo, o si fa un bando di gara usando i fondi messi a disposizione dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti, oppure, se il Comune non riesce a ottenere i fondi, l’altra soluzione è il project financing”. E conclude: “Il concetto di base è che l’impianto resti di proprietà di Amiu”.

Se sulla necessità di costruire gli impianti le idee non sembrano proprio collimare, c’è un punto, quello della trasparenza e partecipazione, sul quale il candidato del Centro Destra stupisce tutti: “Sono favorevole a costituire una società in-house a livello di Città Metropolitana. Penso a una S.p.A.. Nelle S.p.A. il consiglio di sorveglianza è fatto dai sindaci. Io metterei un rappresentante della cittadinanza attiva nel Collegio sindacale oppure, sul modello di Liguria Digitale, nel Collegio esecutivo”.

Simona Tarzia

LEGGI LE DOMANDE AI CANDIDATI ALLE AMMINISTRATIVE 2017:

https://fivedabliu.it/2017/05/31/rifiuti-zero-le-proposte-del-gcr-ai-candidati-sindaco/

https://fivedabliu.it/2017/06/22/verso-il-25-giugno-il-gcr-incontra-gianni-crivello/

 

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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